Nuove cure tumori: erba gatta per produrre farmaci per la cura del cancro
Cancro ultime scoperte 2018: studio rivela che la sostanza segreta nell’erba gatta potrebbe aiutare a produrre farmaci chemioterapici verdi per combattere tumore
L’erba gatta è una pianta molto amata dai gatti domestici sui quali ha una serie di effetti particolari che ne hanno determinato l’impiego da parte di molti padroni. L’erba gatta, infatti, pare sia in grado di ripulire lo stomaco del gatto: lo aiuta nella digestione e lo libera dal pelo che regolarmente rigurgita. L’origine del suo effetto inebriante è in una sostanza chiamata nepetalattone, che manda in estasi i gatti perché molto simile ai suoi feromoni.
Una nuova ricerca pubblicata su ‘Nature Chemical Biology’ da un team del JohnInnes Centre (Gb) ha rivelato il segreto dell’erba gatta, meglio conosciuta con il nome latino di Nepeta cataria; in particolare lo studio rivela come si produce il composto eccitante per i gatti. Secondo gli autori, il lavoro aiuterà anche a far luce sulla sintesi di alcuni chemioterapici anticancro ‘verdi’ come la vincristina e la vimblastina, consentendo potenzialmente agli scienziati di produrli in futuro in modo più efficiente e veloce di quanto faccia madre natura.
“L’erba gatta mette in atto processi chimici insoliti e unici – afferma Benjamin Lichman, che ha diretto il lavoro mentre era docente al John Innes Center e ora insegna all’università di York – e noi abbiamo in programma di sfruttarli per riuscire a produrre sostanze utili che possono essere impiegate nel trattamento di malattie come il cancro”.
Cancro ultime scoperte 2018: scoperto segreto dell’erba gatta e del nepetalattone: può aiutare a sviluppare farmaci verdi efficaci per la cura del cancro
Il nepetalattone contenuto nell’erba gatta, pur essendo una molecola piccola e semplice, nasce da una catena di eventi inusuale rimasta finora misteriosa ai chimici.
Adesso il rebus sembra risolto: se normalmente, in piante tipo la menta piperita, i terpeni vengono formati da un singolo enzima, l’erba gatta fabbrica la sua ‘droga felina’ con un processo in due step mai osservato in precedenza, a livello di micro-ghiandole localizzate nella parte inferiore delle foglie. Stando a quanto descritto dai ricercatori inglesi, infatti, un primo enzima attiva un composto precursore del nepetalattone, mentre un secondo enzima trasforma il precursore nel terpene vero e proprio. Gli scienziati ritengono che qualcosa di simile si verifichi anche nella sintesi di vincristina e vinblastina da parte della pervinca del Madagascar, oppure nell’ulivo o nella bocca di leone.